Casa, quella mia

(La storia di Anna)

Paragrafi di racconti

[…]
” Casa – quella mia – è ad est sopra il mare, quella dove vedi le montagne lontane – senza averne paura, mezzo paese a luce, tanti tetti a occhio. Casa mia ha un quarto di terra, otto ulivi silenziosi e l’odore di ieri, quando mi dicevi copriti che fa freddo o non stare al sole che fa caldo aspetta qui le scalette e guardiamo chi passa. Passano tante macchine adesso e ti dirò che quasi fanno paura perché vanno troppo veloci perché non hai mai voluto il cancello e così chi passa a piedi può entrare, tutti possono entrare, non lo scegli tu chi può e chi non può e questo a me non piace ma io non abito più qui e non posso cambiare niente. In realtà non posso cambiare niente neanche dove vivo ora perché non è casa mia e non puoi cambiare niente quando non è casa tua ma neanche quando è tua ma non ci vivi più e così rimane tutto uguale da una parte e dall’altra mentre resti a guardare e immaginare come potrebbe essere stato se solamente avessi messo in fila i giorni uno dopo l’altro insieme, se avessi preso altre vie, se avessi detto no qualche volta in più, invece tutti i no sono rimasti dentro un po’ come la cantina qui sotto, senza finestre chiusa a chiave e con l’odore di muffa. Non lo dici neanche adesso no penso, tra me e me a volte, allora mi dico che dovrei essere più cattiva più selettiva andare avanti a muso duro invece rimango la solita cogliona che non sa dire no che non sa dirtelo proprio e si ritrova sempre con le cose che non voleva, con quello che già c’era facendoselo andar bene, con una manciata di cose da fare per tutti e valigie sempre piene, che fai con i borsoni pieni sotto il letto? Niente ma non si sa mai dovessi andare via di corsa, per un’altra scossa forte, con i figli all’ospedale, ma soprattutto per qualsiasi altra cosa volessi fare di testa mia, per una volta, la mia scelta, almeno sarei pronta.”

(Paragrafi di racconti:  Sono Anna )

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