Una domenica delle Palme

lo sport

 

Un continuo correre, la vita. Fatta di strategie anch’essa, un po’ come lo sport, per non sparire,  per non morire.

Era bello, il cielo di aprile, quel tempo. Scuro dopo i mesi, senza quel presente che sfuggiva incerto. E gli occhi, di quelli in cui ti riguardavi poi, come vetro contro un muro. Ogni cosa infranta, ogni tempo portato via, come l’acqua, pioggia, quella domenica, di un venerdì, quel posto, lo scuro, gli altri, nessuno, e rimani, tu.

Nessuno ci crede. Rinasci, ricomponi, rimetti in sesto, ritenti, le crepe in superficie a graffiare, lo strato incollato a freddo, attento, a lungo.

E ritorni, più forte, più donna, chissà se più giusta, chissà se più grande. Con tutta la fretta di chi ha paura di non fare in tempo, perché questo tempo, gli ha tagliato una strada.

Ora, con le mani serrate, a tenere, a guarire, a piazzare un nuovo domani che ritorna come avrebbe dovuto essere, senza inciampi, senza tunnel, senza stanze bianche, senza fiori, senza condizionali.

Tra poco, sarà di nuovo giorno ed il buio non farà più paura.

Tra poco, le ferite svaniranno, lasciando il posto alla vita, che questa volta, nascerà.

(“una domenica delle Palme”)

(in foto- la seconda sorella: Chiara Gelosi)

 

 

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