Giorni che succedono scalzi –
la pioggia battente
allarga le strade
tra una luce bianca, fredda
ancora
con l’odore di neve.
Giorni che succedono scalzi –
la pioggia battente
allarga le strade
tra una luce bianca, fredda
ancora
con l’odore di neve.
Aspetto la luce di una primavera che fiorisca sopra le ferite che ha lasciato questa terra.
Un silenzio che t’accoglie questo,
ho scritto il mio nome sul bianco che disperde.
Poi la voce, poi la terra
quando trema, senza luce –
senza sonno,
sempre più leggera –
scompare – sottovento.
Un giorno alla volta,
dopo l’estate –
perché l’inverno questa volta
non concede.
Come un album da riempire –
la prossima stagione
che non sai.
Il bianco che si rompe
a confine –
fin quando la luce trema
e il silenzio scelto
si ricompone.
Un inverno questo
che non assolve.