I miei anni
sempre protesi in avanti –
consumati senza ricambio.
Di questo numero qualsiasi
ne rimescolo ogni volta i segni –
provando a rimetterli insieme.
(foto datata 1997)
I miei anni
sempre protesi in avanti –
consumati senza ricambio.
Di questo numero qualsiasi
ne rimescolo ogni volta i segni –
provando a rimetterli insieme.
(foto datata 1997)
Il silenzio del mare dopo le venti –
la calma dello scorrere certo,
quando il cambiamento
è ciò che rimane.
La felicità è uno stato mentale.
Il dolore è una cicatrice in cui il sangue fermo inspessisce la pelle in un punto,
rimanendo china nera.
( il non colore non scrive )
Il quarto che rintocca dopo le tre.
Due righe rimaste sui bordi –
al davanzale, due persiane aperte
e un luglio senza vento.
Una filigrana sottile
quell’intreccio dove curva
la leggerezza della vita.