La perfezione di un istante,
mentre ti accorgi che è tutto lì,
dentro a quello che hai sempre creduto di non trovare mai.
La perfezione di un istante,
mentre ti accorgi che è tutto lì,
dentro a quello che hai sempre creduto di non trovare mai.
L’odore di terra bagnata che rompe un caldo d’estate.
Sullo sfondo un temporale,
mentre passa l’ultimo stormo di rondini.
Giugno è silenzio.
Due.
Due è insieme, è l’uno più uno, un giorno dopo l’altro, anche senza l’ingombro di un per sempre, eppure con la certezza di ogni domani.
C’è chi ti tatua addosso un dolore fingendosi madre, usando un sangue che non sa – e non c’è miseria peggiore della sua mancanza di dignità.
Il silenzio delle case di mare quando sono dedicate all’estate. Hanno il bianco del tempo lasciato ad attendere.