Noi, a dissolverci come il niente,
nella stessa sera, di maggio –
un muro di vetro e la pioggia,
che cola in verticale.
Noi, a dissolverci come il niente,
nella stessa sera, di maggio –
un muro di vetro e la pioggia,
che cola in verticale.
“- Che cos’è l’assenza?
(uno specchio rotto – miliardi di piccoli pezzi che rimangono tagli – senza più riflettere)
– Soltanto qualcosa che rimane.”
(foto di A. L.)
E poi, soltanto legati da un filo di parole.
Ché la poesia è anche un girarsi le righe,
perché nei versi – a camminarci –
non ne esci senza esserti perso –
e mentre inciampi, forse guarisci.
Un caldo bianco –
il bianco ferma –
c’è un’attesa, in ritardo tra i giorni
che non passa.
Fuori tutto è fermo,
e i colori – sono ormai smarriti.
Quella parete sottile che separa la coscienza
dall’ombra del non detto.