La fine dell’autunno

 

Sono troppe le parole –
adesso lo spazio
è stato preso e tu
ritorni sulla carta.
Cadono i giorni
alla fine di novembre
mentre piove a ore
e il confine si restringe –
porta via questo vento
il filo che ci cuce
stretto quasi –
una mano sulla bocca
quella neve ancora a pezzi
e la piazzetta
svuotata dall’autunno.

Oltre la carne

 

 

Cerco il filo giusto

sull’ago dei frammenti,

mentre ogni cosa

intorno al freddo

s’innerva del silenzio –

spaccato sul confine

a volte a sera –

quando s’abbassa

la cima sullo sfondo

e tutto torna –

addosso

a come

avremmo potuto

essere

oltre la carne

un polmone solo.

La meta’ dell’autunno

 

La metà di sole

di un ottobre –

è il colore rosso

delle foglie arrese,

del tempo che t’inventi

la notte mentre tace,

del caldo che ti mente

dei luoghi sempre uguali

e tu che non t’accorgi

che ho smesso di ballare,

restando a piedi nudi.

 

La sera prima dell’inverno

 

Sei sulla linea di confine –
cade ogni cosa
dietro la sera che sbaglia.
Un airone si perde qui
dove non c’è acqua
e sul profilo rosso scappa,
sei addomesticata tu
che guardi correre
mentre
tutto muore
portato via dal vento.

 

La strada

 

La luce oggi

è un portone

che stride

all’apertura.

Non si sta

in mezzo alla strada,

l’acqua prende lo spazio,

tutto il posto

della corsa.