Tutta questa forza
che hai usato per odiare
ha piegato gli anni,
una metà divisa
tra una stanza vuota
e la lavatrice.
Tutta questa forza
che hai usato per odiare
ha piegato gli anni,
una metà divisa
tra una stanza vuota
e la lavatrice.
Piove, a settembre.
Come se tutto fosse finito,
come se ottobre fosse una sosta,
quel colore, per non oltrepassare
senza farti rabbrividire.
La notte –
che scandisce il troppo tempo
incastrato nelle faglie scure –
un resto immobile,
attorno ad un disegno di cristallo
che si sgretola.
Senza luce il suono delle sei.
Uno specchio deformato,
liquido il buio dopo le piogge –
un varco aperto –
uno spazio stretto.
I gabbiani che tagliano l’aria
a filorizzonte –
formando parabole non visibili,
le ali ferme –
i punti del mare.
Foto di Marina Baldoni