Ti ho lasciato fare.
Ti ho lasciato scegliermi, mentre ogni notte
ti guardavo spogliarmi –
ora rimani quel tempo
mai toccato con le mani.
(in foto Elisa Gelosi – foto di Simone Cecchini [fotosimone.it] )
Ti ho lasciato fare.
Ti ho lasciato scegliermi, mentre ogni notte
ti guardavo spogliarmi –
ora rimani quel tempo
mai toccato con le mani.
(in foto Elisa Gelosi – foto di Simone Cecchini [fotosimone.it] )
Seppure in un angolo
parallelo ad un tempo
un viaggio –
senza ascolto –
quel sentire
cambia il detto.
Una forma
le parole
troppo alti
quei colori
ma non muta
ciò che esiste –
un destino
che riflette,
un gioco
quei sorrisi
a dirti l’amore
rimasto
così semplice
come dopo
il primo giorno.
(#autismday)
Quel vociare che ricordi
guardando le finestre chiuse.
Una pianura stesa, calcinacci
sparsi e il vissuto
nelle crepe, spaccate,
dov’è scorso il tempo.
Passa alle spalle un treno,
un viaggio, un lamento
nell’aria, convoglio
dei ricordi, trapassati
dalla luce al suo calare.
Un cielo schivo
a capire
a sparire
una porzione di tempo
di marzo.
Poi sui rovi
fiori bianchi
primavera –
senza spine –
lato strada