Le sere di maggio

Ma guarda come diventano le sere di maggio quando la luce rivuole il suo spazio. Lo infilza tra una pioggia e l’altra mentre si apre la spaccatura che lo inghiotte.

Il falco

 

Uno spazio dimenticato questo, adesso, mentre si richiude nel cerchio della notte, nella stessa incisione da anni.
Un falco vola ogni giorno qui intorno, quasi in basso, tra il noce e le due querce sopra il fosso, mi percorre lo spazio abbandonato, incolto e mi dico guarda, questa bellezza inattuata è possibile forse, basta non continuare a chiudere gli occhi, ché a forza di chiuderli si diventa ciechi, dicono.
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#frammenti

Sere

Non mi siedo con lei.
Rimango io e la luce che va via, questo movimento che fa la lontananza è un imperativo.
Anni passati ad essere e poi, ogni giorno, lentamente, scomparire.

In equilibrio

Inventiamoci un luogo, io e te, in cui poter stare in silenzio, a guardare tutto quello che ci accade. E poi, pensare che, se siamo ancora qui, è perché ce lo siamo ricordati, di non dimenticarci.
Forse, non potremo dirci del tutto salvi chissà, forse, sta tutto in come riusciamo a tenerci in equilibrio su quel filo lì, ogni volta.
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#frammenti

 

Questa poca neve

Come finge questo natale, che non sembra, che non vuole, che non è stato.
È passato via così, come questa poca neve già sciolta che non si è fermata neanche per la caduta.

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