Febbraio 2022

 

Si sta consumando in fretta questo tempo
il ciliegio cresce e si alza, riempie il suo spazio
di campo di terra, e intorno dondolano i rami
delle querce antiche, stormi di poiane
che non infondono coraggio invece, le serpi stanno
dentro ai buchi della terra adesso, il terreno è secco
le righe storte del confine curvano il flusso della pioggia
una rete che non chiude, la pendenza verso il fiume.
E allora, come spesso dico, conto le sfumature
tra ruggini e schiarite raccolgo quarti di cielo dalle pozze
– cerchi d’acqua – lasciate piene al mattino presto
m’incammino sulla stessa strada, quattro passi svelti
due torri, la chiesa, la gru che rimette in piedi la casa rotta,
dieci volte lo stesso giro nel tempo buono.
Lo sguardo sfinito per cercare il nuovo –
scaglie impercettibili – sullo spazio identico
da troppi anni. Soltanto i suoni a volte cambiano
tendi l’orecchio allenato al silenzio
Adesso c’è neve.
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[Febbraio 2022]
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[Foto del Maestro Michele Mobili che ringrazio, sempre.]

testo edito nella raccolta del concorso “L’arte in Versi”

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