Mistero aperto

Grazie a Marco Di Pasquale per la bellissima serata, a Dorinda Dora Di Prossimo (finalmente ci sismo abbracciate), al comune di Montecosaro e a tutti voi che siete stati con noi❤️
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[il mio grazie anche a Marina e Ombretta, per le foto e per tutto, sempre, a Norma Stramucci perché nella poesia, lei, per me, la rappresenta, a Roberto e Cinzia, ché sono angeli con le ali robuste💙
e poi un grazie alla scuola del professor Umberto Piersanti perché altrimenti, con molta probabilità, non sarei arrivata qui]

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Dissociazione Elementare

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(In allegato le foto della serata)

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Chet 2 (secondo ciclo scrittura ebraica)

Chet 2 (secondo ciclo scrittura ebraica)

 

Su questa terra tremante ho appoggiato il mio peso scalzo

al netto delle separazioni, le scuciture senza fili, i volti nascosti

dalla luce delle parole vere. La solitudine di cui si parla è un’altra,

è abbandono, condanna, chiudere il peccato dentro casa, perché

la metà giusta sarebbe dovuta restare quella. L’asfissia è diventata modo

sbagliato di trattenere il fiato. Non lo voglio il perdono, rivoglio il tempo

sprecato e il sonno strappato, rivoglio indietro la parte taciuta, tutto

quello che mi avete tolto, soltanto per ignoranza, per mancanza

del sen­ti­re. Vivere allo scoperto oggi significa sempre restare fuori,

perché non c’è approvazione e allora, tutte queste stagioni

fuori dai mesi, le ho contate in sfumature controluce.

Dalla stessa finestra adesso, il ciliegio è più grande, senza innesto

è cresciuto lo stesso. Sulla ferita sono nati rami nuovi che

ad ogni primavera provano a rifiorire ancora.

E ancora.

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#alfabetoebraico2

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La poesia delle cose

 

Abbiamo scelto questo luogo perché oltre alla bellezza, ciò che ci accomuna è la cura nella scelta dei particolari, come in questo libro, la scelta delle parole.

 

Qui, ci sono anche le cose disfatte, rotte, rovinate, che vengono prese e rimesse a nuovo. In questo libro, ci si sente rotti, spezzati, però c’è questo volersi vivi – sopra tutto – nonostante.

 

Ci sono molti riferimenti all’interno del libro che riprendono alcuni oggetti, ad esempio il sale, che nella nostra tradizione marchigiana è un po’ quello che crediamo ci salvi dall’invidia e dalla cattiveria. Si mette anche dentro l’acqua per vedere se scende o si solidifica. Tradizioni popolari.

 

Poi ci sono i riferimenti alla natura, qui ci sono fiori dentro a ciondoli o anelli, incastonati e fermi nella loro bellezza che dovrebbe rimanere eterna.

Questo è il lavoro che fa la resina, no? Lasciare la trasparenza su qualcosa che di fatto, rimane se stesso. La poesia è una possibilità di rimanere se stessi in fondo, o comunque, di riappropriarsi dell’io non più autentico perché messo in discussione. Tornare a ricongiungersi, a vedersi, a splendere.

Piccoli pezzi che si ricompongono come con la poesia.

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Qui trovate alcuni testi di quest’ultima raccolta intitolata Dissociazione Elementare. Sono stati messi accanto alle cose che più somigliano al contenuto dei componimenti.

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Per tutti i riferimenti c’è questo sito, dove c’è molto anche da leggere, dalle poesie, ai racconti brevi, ai frammenti di pensieri, riflessioni su diari.

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Buona lettura.

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